martedì 18 settembre 2012

DALLA NY FASHION WEEK: THOM BROWNE

ovvero l'arte sartoriale mixata alla follia creativa.


Il minimalismo nella moda è l'aspetto che mi piace di più - specialmente se dovessi pensare a cosa indosserei io in prima persona - ma la follia impressa in certe collezioni è certamente il fattore che ha un impatto maggiore sulla mia memoria. 
In realtà la follia, da sempre, è la scintilla che scatena opere, scoperte, rivoluzioni geniali. E per "follia" intendo qualcosa di estremamente affascinante e positivo.
Così, quando ho scoperto Thom Browne, ho pensato esattamente a questo: capi che probabilmente non indosserei (che poi, mai dire mai), ma che mi hanno sedotto e colpito.

A vederlo, questo Thom Browne, non sembra neanche un pazzo. Certo è che i pazzi veri sono quelli che, se li incontri per strada, sembrano personcine a modo.

thom browne



Da quello che ho inteso, Thom nasce come designer di moda maschile, confeziona abiti su misura prestando un' attenzione maniacale al dettaglio (vedi applicazioni in gros - grain sui revers delle giacche). Insomma, i presupposti sembrano esserci tutti. E infatti, la collezione p/e 2013 presentata durante la NY Fashion Week ha tutto questo e anche di più: la follia è l'ingrediente che fa la differenza. I suoi capi sembrano venir fuori da un centrifugato di film di Tim Burton, mixati con maestria alla favola del Mago di Oz, attingendo da Hansel e Gretel e dalla cultura circense.

Il filo conduttore, certamente il blazer, reinterpretato secondo forme anticonformiste e insolite,  capo che sembra essere il preferito di Thom (come dargli torto, del resto?):

thom browne s/s 2013

Il blazer con le balene:

thom browne s/s 2013


Il tartan, insolito nella declinazione black and white:

thom browne s/s 2013


Dai blazer passiamo ai volumi e alla forme, anche questi di ispirazione onirica. La gonna a campana:

thom browne s/s 2013


Il vestito fatto di gonne:

thom browne s/s 2013


Forme sinuose per l'abito fasciante:

thom browne s/s 2013

E poi si passa ai colori, incrociati tra loro sapientemente, tanto da creare un effetto ottico quasi "disturbante":

thom browne s/s 2013



Un tailleur ingabbiato da un esoscheletro che ricorda i verdugali cinquecenteschi:

thom browne s/s 2013



E infine, l'apoteosi: abiti da sera che non esiterei ad indossare per un red carpet (cosa che capiterà sicuramente, direi! :)

thom browne s/s 2013

Il mio preferito: 

thom browne s/s 2013


Madame La Gruccia

(tutte le foto provengono da www.style.it)





8 commenti:

  1. Affascinante e folle Thom Browne, che come dici tu deve essere un pazzo vero considerato l'aspetto tranquillizzante e ciò che riesce a concepire.
    Il primo look e il blazer con le balene sono deliziosi.

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    1. anche io bramo le balene, e le calze a righe b/n hanno sempre esercitato un fascino strano su di me, benchè siano impossibili da portare...

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  2. davvero un pazzo :D

    ma molto originale...complimenti per i look :)

    ti seguo..se ti va ricambia pure :)

    http://effeshopaholic.blogspot.it/2012/09/my-name-is-gennarino.html

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  3. Dai vestititi che imitano la porcellana...alle modelle che diventano bambole di porcellana! Potrebbe mai uno stilista odiare le donne per cui crea vestiti rendendole solo oggetti, in questo caso delle bambole?
    Il mio commento vuole essere del tutto serio e forse anche un po provocatorio...ma alla stesso tempo chiedo aiuto per potermi dare una risposta a questa domanda!

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    1. Questo punto che sollevi potrebbe essere un ottimo spunto di riflessione. Non avevo pensato a questa sorta di misoginia celata che tu riscontri in alcune collezioni. Francamente credo che più che un elogio della donna oggetto, si tratti di esaltare la maestria e la particolarità di alcuni lavori artigiani, nel caso delle ceramiche. Per quanto riguarda Thom Browne, io ci vedo tutt'altro che delle bambole senz'anima....

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  4. Come credo tu ben sappia, la forma della teiera con quei motivi blu...non è assolutamenta casuale, ma si rifà alle curve sinuose di una donna...quindi vestire una donna da teiera non è affatto casuale. Pertanto trasporre l'oggetto in un vero e proprio soggetto non credo possa escludere del tutto (anche se forse contemplata in maniera inconsciamente folle dallo stilista), l'idea di rendere una donna un vero e proprio oggetto vivente! Lo dice uno a cui le curve piacciono! I lavori di Tom Browne enfatizzano al massimo questa cosa...solo che mi sorge un dubbio...perche le donne bianche sono rese ancor più pallide, mentre quelle di colore mantengono il loro colore naturale? Credo che la modo in questo senso non sia fatta solo di semplici vestiti da indossare...ma di un concetto ancora più profondo che aspira a diventare un'opera d'arte totale!
    P.S. Non tutte quelle che fanno le fashion blogger, possono fare le fashion blogger...Tu Madame la gruccia hai tutte le carte in regola e anche qualche asso nella manica!!!

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    1. Infatti, la moda è un concetto, e dire che si tratta solo di vestiti, borse e scarpe è riduttivo e rende il fenomeno qualcosa di estremamente povero e privo di significato. Quelli che definiscono la moda una cosa vuota e frivola, del resto, non colgono il punto più alto del vestirsi, che non è solo mettersi una mega ciliegia a mo' di copricapo per sfidarsi in una gara degli eccessi, ma riflette il mondo in cui si vive e il modo in cui ci si rapporta. Pertanto, trovo il tuo punto di vista estremamente interessante e mi aiuta a riflettere su degli aspetti che non avevo considerato.
      Grazie di questo e anche del complimento finale, che mi fa piacere davvero. Mi piacerebbe essere definita giornalista un giorno, più che blogger, speriamo che accada :)

      Un saluto!

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    2. Mai dire mai...tutto dipende solo da te! Continueroò a seguirti!

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