sabato 31 dicembre 2016

IL 2017 DEI SÌ

Volevo un finale memorabile. In senso buono.

Con l'addio di Franca Sozzani, pensavo (ingenuamente) di poter archiviare il lunghissimo capitolo dei tristi avvenimenti che hanno reso il 2016 parecchio difficile da digerire - le grandi perdite musicali e culturali, gli attentati, le catastrofi naturali, i cambiamenti politici.  Un modo quasi solenne il suo, perfino poetico, di salutare quest'anno così strano. Franca lo ha fatto apposta, il direttore di Vogue Italia non poteva lasciare al caso la sua dipartita. Si è ritagliata il suo spazio alla fine, quando eravamo sul punto di riprendere a respirare regolarmente, a poche ore dalle vacanze, dopo gli ultimi momenti di lavoro intenso, quelli dove bisogna chiudere tutto e lasciare ogni cosa sistemata, che poi se ne riparla il 2 (o il 9, per chi è più fortunato). E invece a qualche minuto da "arresta il sistema", spegni la macchina del caffè, controlla che le ciabatte siano staccate, metti l'allarme, chiudi l'ufficio...ecco, squilla il telefono e Franca ci ha sorpresi tutti. Forse ha voluto farci favore. La regina della moda ci ha detto "ciao" a qualche ora dalla Vigilia, mica in piena settimana della moda. Che in vacanza siamo tutti più rilassati, e forse le disgrazie e le notizie infauste le gestiamo meglio.

mercoledì 28 dicembre 2016

6 MARCHI DI SCARPE CHE SOLO SE VE LA SENTITE

E' un periodo che vedo in giro scarpe che mi sembrano tutte uguali. Copie di modelli famosi, o addirittura copie delle copie, o rivisitazioni delle copie delle copie. Tradotto, sto attraversando uno di quei periodi in cui non mi piace quasi nulla. Questo implicherebbe un salto di livello, che ovviamente non mi posso permettere. Allora mi sono data ad una continua ed inarrestabile ricerca di scarpe "strane" on line, imbattendomi in marchi che sono decisamente un po' troppo anche per chi vuole uscire dalla monotonia della solita stringata, delle loafer con nappine, delle slipper leopardate o con il pelo.

Un po' troppo, vi dicevo.

Minna Parikka, se volete dei coniglietti ai piedi:



venerdì 23 dicembre 2016

DONNA FRANCA

Stamattina volevo mettermi lo smalto.
Ne avevo comprato uno di Chanel, argentato.
"Domattina, prima di cominciare il tran tran delle varie cose da fare, mi sistemo le unghie". 

E invece finisce che mi ritrovo a scrivere di te, e i miei 25 euro di smalto si stanno lentamente seccando. Che poi te lo devo confessare, non ho mai avuto molto da dire sul tuo conto prima d'ora. Non perchè non ci fossero storie da raccontare o opinioni da esprimere. Semplicemente non hai mai fatto niente per creare rumore. E ti dirò, mi stavi pure un po' antipatica. Ma non quel genere di antipatia che smuove la tua collega Anna Wintour. Quella che suscitavi era una forma reverenziale, del tipo non ti sopporto perchè vorrei essere con te, anzi, vorrei essere come te, o forse proprio te. E visto che nessuna di noi poteva aspirare a tanto, abbiamo tirato in ballo la storia del ricambio, dello spazio ai giovani, delle cariatidi.

Tutte scuse, tu ci piacevi, era quella la verità.




mercoledì 21 dicembre 2016

LA LISTA DEI REGALI DI NATALE - HATERS EDITION

Mai amato particolarmente la storia dei regali a Natale. Non perchè non ami farli in generale, piuttosto mi trovo in seria difficoltà tutte le volte che mi tocca fare qualcosa perchè una regola dall'alto lo impone, e perchè sembra brutto che i Re Magi si siano fatti la traversata del deserto in sella ai cammelli per portare in dono a Gesù Bambino oro, incenso e mirra e allora noi cavolo, vuoi che non ci facciamo un giro da Tiger il sabato sera per comprare dei pensierini?

Tutti da Tiger a comprare cose che non servono

lunedì 19 dicembre 2016

LA LISTA DEI REGALI DI NATALE - EDIZIONE 2016

L'altro giorno, mentre scrivevo su Facebook un post riguardo al mio unico e solo buon proposito per il 2017, ovvero comprarmi il Barbour, lo stronzo di correttore automatico del cellulare mi ha riportato alla triste realtà, modificando la parola Barbour in:

BARBONE

Che il mio angelo custode stesse cercando di comunicare con me - e trattandosi del mio angelo custode non usa registro linguistico solenne, lui parla chiaro ed è pure un po' tamarro, tipo Axl Rose - non mi è dato sapere. Fatto sta che ho chiuso gli occhi e ho visto un bel bigliettone viola (che non credo di aver mai visto veramente, in effetti) volare via. E chissà se il mio angelo l'ha acciuffato e se l'è giocato a poker.

Insomma, Barbour dicevamo. E' quasi Natale, a Natale siamo tutti più buoni avidi e ognuno di noi si sente in diritto di stilare una wishlist di papabili regali natalizi che crede assolutamente di meritare. Io, generalmente, ho desideri irrealizzabili che neanche mi pare il caso di scrivere, ma quest'anno, escluso il Barbour che comprerò con la sola forza dei miei risparmi, ho cominciato a bramare fortemente regali UTILI e anche un po' da vecchia.

Tipo:

1. Un paio di joggers di lana, altresì detti pantaloni del pigiama pensati per uscire in pigiama senza sentirsi completamente colpevoli di essere usciti in pigiama, ma di fatto...stai uscendo col pigiama.

Falconeri, in cashmere, bellissimi, li comprate qui:




mercoledì 14 dicembre 2016

SKULL CHRISTMAS, I GAVE YOU MY HEART

La borsa dell'acqua calda elettrica è un accessorio salva-vita nelle lunghe e gelide giornate invernali, quando neanche un plaid, un pigiama di pile, una tisana bollente e un cane caldo accucciato contro di te funzionano per riportare ad un livello sopportabile la temperatura.

Eppure gli inverni non sono fatti solo di accessori e dispositivi auto-abbrutenti, ma anche di capi con cui può diventare quasi piacevole avere freddo, pur di indossarli. Se poi Ozzy è il testimonial...

Qualche tempo fa, infatti, girava in rete questa foto qui:


lunedì 12 dicembre 2016

SILENZIO: PARLA (IL MAGLIONE DI) AGNESE

Un bel dì, una signora non particolarmente appariscente assisteva in un angolo al discorso del marito in occasione di un avvenimento tutt'altro che piacevole, sia per per lui, che per lei, ma anche per chi, poco prima, aveva dato alla parola più breve, semplice e pronunciata di tutte - Sì - il valore prezioso del cambiamento, e della fiducia.

Lui ammetteva una sconfitta, lei presenziava silenziosa in disparte, con le mani congiunte e l'espressione tenera, comprensiva e un po' accigliata.

A prescindere dalla gioia o dalla tristezza che la scena ha suscitato negli spettatori - non stiamo qui a parlarne perchè non è questo il luogo adatto - era tutto nell'ordine delle cose. Se non fosse che lei, quella scriteriata, quella finta santarellina coi capelli ricci e le lentiggini, quella arpia mascherata da innocua insegnante di provincia non avesse osato un gesto inammissibile e offensivo.


Il maglioncino della discordia

sabato 10 dicembre 2016

UNA SERIE DI SERIE TV

Dicevo appunto che di solito non guardo le serie TV. Più che altro perché so di essere incostante e non arrivare mai alla fine. 

La metafora della mia vita relazionale.

Ho visto fino alle fine Prison Break e 24 ma solo per far contento il mio ex-ex fidanzato. Il 90% delle volte erano meglio della melatonina e della valeriana prese insieme - de gustibus miei - quindi non posso dire di averle viste veramente per intero. Mi annoiavano, ma andavo avanti per inerzia. Partecipavo, ma per finta.


Kiefer Sutherland, l'agente Jack Bauer in 24

lunedì 5 dicembre 2016

STRANGER GIRL: MILLIE BOBBY BROWN

Non amo particolarmente le serie TV - nel senso che non riesco a seguire con costanza - non guardo film di fantascienza, mi stanno antipatici i bimbi-divi.

Quindi verrebbe da chiedersi come mai abbia cominciato a guardare - ed apprezzare - Strager Things, una serie tv di Netflix con tanto di mostri e bambini (chi è chi, poi, è sempre un mistero).

Non saprei rispondere. Ho sentito parlare di Stranger Things, la prima volta, in un articolo sul grande e attesissimo ritorno di Winona Ryder (di cui non è che sentissi troppo la mancanza, vi dirò). Poi ho visto per caso un estratto di una puntata del Late Show with Stephen Colbert in cui c'era questa ragazzina di nome Millie Bobbie Brown, e ho pensato  "Wow. Una così deve fare per forza cose fighe".

sabato 5 novembre 2016

12 FRASI CHE VORREI NON SENTIRMI DIRE MAI DA UN UOMO E CHE INVECE...

Riflettevo, in questo strano periodo in cui l’unico rapporto che mi soddisfa veramente è quello “me stessa-me stessa” - per citare Rita Levi Montalcini, “Io sono mio marito - sul perché non riesca ad abbandonarmi come una volta al trasporto incondizionato, matto e disperatissimo verso gli uomini. 


lunedì 3 ottobre 2016

RAGAZZA #CAPELLIPANTEGANA

Scusate l'immagine poco glamour che ho appena evocato, ma al momento ho dei capelli che sembrano più simili al pelo di una nutria che a quelli di una fashion blogger, e io, se permettete, assomiglio di più alla Ferraro che a una pantegana. Quindi c'è qualcosa che non va.

I miei capelli al momento sono ingestibili, sfibrati, spenti, senza volume: la classica situazione che non risolvi nè con la piastra, nè con il brushing, nè con l'asciugatura naturale.

Una tragedia vera che mi porta a credere che non sono destinata a rinunciare ai capelli lunghi.

domenica 2 ottobre 2016

BRUTTIDERI - DESIDERI INCOMPRENSIBILI, A ME PER PRIMA

Un po' di sana vacuità oggi, che dopotutto la moda mi piace ancora parecchio.

Però mi piacciono anche la pizza, le polemiche, i tralicci della corrente quelli enormi, gli azulejos, i libri, il Trono di spade, guardare le persone per strada, l'odore di cocco di certi cremeshampibagnoschiuma, i luoghi abbandonati, i cani enormi e le montagne. Troppa roba.




martedì 27 settembre 2016

BUON COMPLEANNO, DYLAN DOG

Ieri era il trentesimo compleanno di Dylan Dog, bello, londinese, in polacchini, solitario, latin lover, libero professionista e con tanto di Maggiolino. E io mi sono ricordata di come ci siamo conosciuti. Ve lo racconto.



domenica 25 settembre 2016

BULLISMO - ERA MEGLIO QUANDO SENZA INTERNET SI STAVA PEGGIO

Tante volte ho pensato a quanto sarebbe stato bello essere un'adolescente con internet, lo smartphone, i social network. Non posso dimenticare la frustrazione di uscire al sabato sera sperando di incontrare "quellochemipiaceva", di trovare con fatica il coraggio chiedere con aria strafottente "Che per caso hai visto in giro..?", sperando che quell'amico in comune non glielo riferisse - speranza vana - o di incaricare qualche amica di indagare tramite l'amico del compagno di classe del cugino. Chi se lo dimentica il giro dei locali per beccarlo casualmente - puntualmente lui usciva e io entravo o viceversa -, come non pensare ai tuffi al cuore quando lo incontravo senza la fidanzata del mese, sperando che si fossero finalmente lasciati e che forse avevo qualche chance? (no, c'era già un'altra in lista d'attesa).

giovedì 18 agosto 2016

QUALCHE PENSIERO POST VIAGGIO - #IOPARTODASOLA


A Lisbona, la prima volta che mi sono seduta da sola al ristorante è stato strano. Mi sentivo addosso gli occhi di tutti. Mi sono chiesta che cazzo ci facessi lì, tra coppiette sbaciucchiose, comitive di pensionati spensierati, gruppi di amici caciaroni, famiglie con mille pargoli al seguito.

giovedì 11 agosto 2016

#IOPARTODASOLA

Anni fa, promisi a me stessa che avrei fatto due cose quando avrei compiuto trent'anni.  
La prima: mi sarei vestita sempre in total look Max Mara
La seconda: sarei diventata abbastanza cazzuta da prendere e partire per un viaggio in solitaria.

Jennifer Garner per Max Mara

domenica 31 luglio 2016

IL VERO MERITO DI MARTA MARZOTTO: ESSERCI

(Fonte: Wall Street Journal)

Eccola, la storiella che si ripete. Ogni volta con un protagonista diverso, ma sempre con la solita, macabra puntualità.

Oggi l'eroina del “Ci mancherà tanto” è lei, la portavoce della moda che urla, la portabandiera dello stile “sepoffà tutto”, l’espressione tutta italiana e quattro stagioni del Carnevale di Rio: Marta Marzotto, purtroppo scomparsa la mattina del 29 luglio 2016.

lunedì 25 luglio 2016

SE CHLOE MORETZ E' GRASSA, ALLORA SIAMO TUTTE BETH DITTO



Nel Mulino che vorremmo, quando un giornalista ci racconta un fatto, sta automaticamente dicendo al lettore: "Di me ti puoi fidare. Io ti dirò sempre la verità, perchè è il mio lavoro". Se invece esprime un'opinione, sta mettendo il lettore nella condizione di essere d'accordo o meno con lui, ma in ogni caso quest'ultimo lo riterrà un interlocutore degno di rispetto, autorevole ed affidabile.

domenica 17 luglio 2016

AMATI, ELISA.




Cara Elisa,

chi lo sa se ti chiami davvero così. Io le Elise me le sono sempre immaginate bionde, come te. E anche minute, fragili, trasparenti, con gli occhi grandi e bramosi. Come quelli delle bambine che hanno appena ricevuto una busta piena di caramelle, ma ne vogliono ancora e ancora, perchè le bambine di nome Elisa sanno che da qualche parte nel mondo esiste un deposito gigante di caramelle, e di una misera busta non se ne fanno un bel niente.

giovedì 14 luglio 2016

THE RISE AND FALL OF JOHNNY DEPP

Johnny Depp e Amber Heard

Facevo una riflessione, dopo aver letto l'articolo su Vanity Fair 6/7 in cui Guia Soncini analizza la rise and fall di Johnny Depp.

Premessa. Se Johnny Depp ha veramente tirato un I-phone in faccia alla giovane moglie Amber Heard, se davvero non si tratta di un episodio isolato ma dell'ultimo di una lunga serie, se sul serio aveva preso il vizio di tornare a casa ubriaco e sfogarsi sulla povera malcapitata, sono io la prima a dire che mi piacerebbe che passasse il resto della vita ad essere preso ad i-phonnate in fronte.

domenica 3 luglio 2016

CORSA O CORSICCHIA? LA SECONDA, PREGO

Fonte: www.sportoutdoor24.it

Partiamo già con una puntualizzazione: questo post non parlerà di corsa nel senso che ognuno di noi si aspetta del termine.

lunedì 20 giugno 2016

DIAMO UNA POSSIBILITA' AL VERDE ALITALIA



Il vero problema sono le etichette a tutti i costi.

Se passassimo il tempo a goderci le cose, a considerarle per quello che sono, a esprimere preferenze più terra terra, saremmo tutti più felici. E invece ci piace pensare che dietro ogni evento si celi un complotto, una complicatissima formula malignamente architettata per diffondere messaggi ambigui, devianti, CATTIVI. 

Vedi le nuove divise Alitalia. Affronto al buon gusto, minaccia alla sobrietà, simbolo di un'Italia cafona che non si sa vestire. Così le hanno dipinte.

martedì 24 maggio 2016

QUANDO IL ROSA TI DA' ALLA TESTA ...TE LO METTI IN TESTA

Questa cosa del rosa quarzo di Pantone deve avermi dato alla testa. Mai frase fu più azzeccata, oltretutto. Molto lentamente, in modo silenzioso, subdolo e impercettibile, si è insediato nel mio cervello un pensiero che da vaga idea si è tramutato in una vera e propria fissa:

FARMI I CAPELLI ROSA!
(E menomale che Pantone non ci ha proposto il verde cime di rapa, come colore dell’anno).

Cara Delevigne

giovedì 19 maggio 2016

CULO, BRAVURA O SONOSOLOCAVOLATE? I CLICHE' DELLE VIPS ft. ALICIA VIKANDER

La mia colazione si compone di yogurt, muesli, frutta, una tazza di tè e settimanali femminili.
(Sì, io leggo tutte le settimane Gioia, Grazia e Vanity Fair con intenso trasporto).

Questa volta è il turno di Gioia. La prima intervista di questo numero è ad Alicia Vikander, la piccoletta svedese che fino a ieri era solo la principessa Kitty, sfigata in amore e oscurata da Keira Kneightley in Anna Karenina, e che oggi si è presa la sua rivincita facendo capitolare quel dioscesointerra di Micheal Fassbender. Il rosso scapolone sciupafemmine che non metteva la testa a posto. E che ora a quanto pare... (Tra l'altro, sto giusto guardando un film che vi consiglio, “Frank”: nel cast l'amore vero di Alicia, Micheal, e l'amore finto di ripiego di Kitty, il rosso e a mio avviso altrettanto interessante Domhnall Gleeson).


lunedì 25 aprile 2016

CULI PUNK VS CULI ODIERNI: DA VIVIENNE WESTWOOD ALLE MUTANDE DI JEANS

(Le pause su questo blog segnano un cambiamento.
Il cambiamento, in effetti, c'è stato...e positivo!
Cercherò di essere presente con un post a settimana.
Eccolo!)

Oggi voglio condividere con voi una riflessione che mi solletica ogni primavera: quella sui culi, culi ovunque. Un viaggio che parte da Piazza Duomo, viaggia su tram e metropolitane e finisce nei locali la sera. 
Parliamo del significato del mostrare le proprie grazie, tornando ai lontani anni Settanta, quando le punk cominciavano ad affacciarsi sulla scena.
Non c'erano soltanto gli emaciati e scheletrici disturbatori da palcoscenico con le creste colorate e le spille da balia: al loro fianco, quasi più forti, più sfacciate e più ribelli, c'erano anche le ragazze. A loro modo diverse, distanti dall'ideale di donna per bene, quella typical girl che le Slits sbeffeggiano nell'omonima canzone.

The Slits

martedì 29 marzo 2016

IMPERFASHION - ALL YOU CAN EAT

Il web ci aiuta mostrare il lato migliore di noi. 
Appariamo tutti più affascinanti, simpatici, intellettuali e sani di mente di quello che siamo effettivamente nella realtà. E' più facile mostrare solo il lato vincente, e oscurare tutto quello che riteniamo inutile ai fini dell' altrui apprezzamento (altresì detti "LIKE", ora anche sorrisini e cuoricini). Complice lo scarto di tempo che intercorre tra l'emissione di un messaggio e la sua pubblicazione. Le due cose non avvengono contemporaneamente, come nelle relazioni faccia a faccia. Abbiamo tutto il tempo di pensare, cancellare, rifare, ricancellare, ritoccare, rimangiarci la parola senza che questa venga data in pasto al pubblico.
Salvo non aver fatto i bagordi alcolici la sera prima, quando ci sfugge il controllo del telefono e rischiamo di mandare all'aria la nostra reputazione di donne e uomini webaticamente perfetti.


venerdì 18 marzo 2016

15 COSE DA INDOSSARE QUESTA PRIMAVERA ESTATE 2016 PER OMOLOGARVI ALLA MASSA

Come ogni stagione, avete due possibilità:

1) Vestirvi come tutte. Quindi estrapolare dalla sfilate della Primavera/Estate 2016 tutti i trend, e indossarli. Non seguite i fashion show? Non avete voglia di passare in rassegna i lookbook ecc? Poco male. Vi basta andare da Zara.

2) Vestirvi come pare a voi. Il che vuol dire che ve ne fregate delle sfilate, delle tendenze, della massa e continuate a indossare i vostri capi del cuore, perchè voi i trend li inventate, non li copiate.

Sono sicura che in questo momento state pensando che voi fate parte senza ombra di dubbio della categoria 2), perchè voi da Zara non ci comprate mica! Perchè voi non vi lasciate mica sedurre da queste modine passeggere! Perchè bla bla bla!

Fesserie. Balle. Baggianate. Frottole. Siamo tutte schiave, siamo tutte della categoria 1), siamo quelle che criticavano le Birkestock e poi le hanno comprate (PRESENTE!), quelle che criticavano il rosa e ora passano in rassegna tutto il reparto rosa da COS (PRESENTE!), quelle che "No io gli UGG mai e poi mai" e invece li hanno comprati, magari tarocchi e usa e getta (ecco, a tal proposito devo dire di non aver ancora ceduto, anche se ogni anno ci vado sempre più vicina).

Quindi, ecco cosa ci serve per essere tutte uguali, anche questa Primavera/Estate 2016. Segnate tutto!


1)Qualcosa di rosa:

Tadashi Shoji
Tadashi Shoji

giovedì 3 marzo 2016

OSCAR 2016, LEONARDO DI CAPRIO IS THE CHAMPION

Nessun altro argomento meriterebbe di essere affrontato quando si parla di Oscar 2016, figuriamoci gli abiti delle attrici, perchè tutto passa in secondo piano di fronte al meraviglioso Leonardo Di Caprio che alla fine ce l'ha fatta. 



mercoledì 2 marzo 2016

MOODBOARD #1 - ROSE QUARTZ

Invasi dal colore che meno mi piace(va).
E che ora quasi quasi...

ROSE QUARTZ, sfumatura più, sfumatura meno. Eccovelo!



Rose Quartz Eudon Choi S/S 2016
Eudon Choi S/S 2016

sabato 27 febbraio 2016

OFF TOPIC LIBRI - UNA DONNA, DI SIBILLA ALERAMO

Io non sono femminista.
Ho sempre creduto che all'uomo vada riconosciuta una certa superiorità, rispetto a noi donne. Per esempio, loro sì che sanno cambiare le lampadine. Sì che sanno interpretare il linguaggio dell'omino Ikea sul foglietto delle istruzioni, e sanno pescare dalla bustina il bullone giusto. Sanno attaccare un quadro senza scorticare centimetri di muro e aprire voragini spazio-temporali su universi paralleli. Io non sono in grado neanche di montare le sorpresine dell'Ovetto Kinder, per dire.



mercoledì 17 febbraio 2016

IL MIO FESTIVAL DI SANREMO

Se qualcuno mi avesse detto che io, proprio io, a trent' anni suonati, mi sarei ritrovata a lavorare nella sala stampa del Festival di Sanremo come giornalista per seguire la gara,

o che avrei memorizzato quasi tutte le canzoni a furia di sentirle, 

o che avrei assistito alla sera della Finale seduta tra il pubblico dell'Ariston,

...beh, mi sarei fatta una sonora risata. E poi gli avrei risposto:





domenica 7 febbraio 2016

SULLE DONNE #2 - DIETRO UN GRANDE UOMO, C'E' SEMPRE UN'ADRIANA

Scusate eh, ma è un po' di tempo che mi prudono le dita. Perchè una cosa la devo scrivere, la devo diffondere, seppur coi miei modesti mezzi, e non mi importa se questo blog vi sembrerà fastidiosamente femminista, che ormai pure le donne sono diventate anti-femministe perchè portare avanti un'idea femminista vuol dire ammettere la superiorità del maschio e quindi non va bene.

Insomma.

Ho visto Rocky. Sì, alla fine l'ho visto. Mi sono rifiutata per anni di guardarlo, perchè la mia anima autolesionista e romantica non poteva concepire mica di perdere tempo con una roba di gente che si mena. Beh, mi sbagliavo. Ma pure parecchio. Rocky è il film da uomo più woman-friendly che ci sia. Ora, dire Rocky è dire tutto e niente, perchè di Rocky ne hanno sfornati ben 7, l'ultimo è CREED (adesso in sala, ma io, fossi in voi, non lo vedrei se non avete visto i precedenti 6 film, perchè si apprezza solo per una questione puramente affettiva) (mi fa ridere che fino a due mesi fa se mi parlavano di Rocky dicevo "VADE RETRO", e adesso mi atteggio a critica raffinata).



mercoledì 3 febbraio 2016

OFF TOPIC CINEMA #2: DIECI MOTIVI PER VEDERE "JOY"

Niente preamboli oggi, si va dritti al sodo. Ecco 10 motivi per andare a vedere Joy al cinema:


(Nota: non c'è alcuna traccia di spoiling nel post, ma magari vi dà fastidio vedere alcune immagini o non volete farvi influenzare dalle mie considerazioni. E' giusto. In tal caso, non mi offendo se sceglierete di non leggere!:)

Cominciamo:

1. La protagonista è una donna. Ma mica una donna qualsiasi: è JOY MANGANO, una persona che ha inventato un prodotto rivoluzionario, il MIRACLE MOP (un mocio speciale) partendo da una sua necessità quotidiana: quella di non imbrattarsi le mani di schifo per strizzare lo straccio. Le idee imprenditoriali migliori, del resto, vengono fuori dalle cose più semplici (vedi Salvatore Aranzulla, tutta la mia stima, che ha inventato il più banale dei servizi: spiegare la tecnologia ai dummies, idea che gli frutta 1 milione di euro all'anno).

Joy Jennifer Lawrence

lunedì 1 febbraio 2016

(FASHION) EXHIBITIONS YOU CAN'T MISS #5 : ARMANI SILOS

Milano è una fonte inesauribile di bellezza. 

La cosa che la rende ancora più particolare, poi, è che questa bellezza non è sempre palese. Milano non è bella per definizione, se per bello intendete, chessò, un posto come Parigi.
Spesso e volentieri la bellezza va cercata: dietro le porte, in angoli remoti, o persino nelle persone che in qualche modo hanno reso un luogo quello che è: nel caso di Milano, un posto che brulica di vita, in cui accade sempre qualcosa. Perchè la bellezza di Milano sta non tanto in quello che è fermo, statico, immobile, bensì nel flusso, nel movimento dinamico che la altera in continuazione, rendendola sempre diversa ma mai incoerente. L'importante è immergersi e farsi trascinare da questo scorrere perpetuo. Predisporsi. A volte non serve neanche stare troppo a selezionare, basta abbandonarsi all'idea che non c'è mai limite alla scoperta, e anche se si tratta di qualcosa che non ha propriamente atteso le nostre aspettative, comunque alla fine abbiamo imparato qualcosa.



Armani Silos
Armani Silos

mercoledì 27 gennaio 2016

EXHIBITION YOU CAN'T MISS #4: PERCHE' TUTTE NOI DOVREMMO VEDERE LA MOSTRA "BARBIE THE ICON"

Scusate, ma io non ho mai condiviso la posizione delle femministe o presunte tali che condannano Barbie in quanto modello fuorviante e diffusore di un'idea "sbagliata" di donna. Barbie è una cavolo di figa e, per come la vedo io, le nostre mamme hanno fatto bene ad assecondare i nostri capricci nei negozi di giocattoli, e noi abbiamo fatto bene a sognare di essere come lei e a preferirla a Cicciobelli e Sbrodoline. Tutte le bambine di ieri e di oggi dovrebbero avere ben chiaro che nella vita è meglio il dilemma del non sapere proprio quali scarpe indossare che litigare con una lavatrice per capire quale sia il programma di lavaggio più adatto a non rovinare i calzini in filo di Scozia dei nostri uomini.




mercoledì 20 gennaio 2016

YELLOW FELLOW

Ovvero: come una spruzzatina di senape può dare sapore ad uno sciattissimo panino.


Come vi accennavo qualche post fa, grazie a un capo sfoggiato dalla blogger Lulaida, ho fatto un ordine dal sito Front Row Shop , piena di fiducia ma anche leggermente intimorita perchè, lo sapete anche voi, con la roba che arriva dalla Cina non si può mai sapere. E poi, dopo l'episodio della manica del maglione H&M che ha preso fuoco (vedi pagina FB per dettagli)  temo tutto ciò che contenga fibre sintetiche al suo interno. Non voglio fare la fine di Giovanna D'Arco, senza aver manco fatto del bene all'umanità. Sai com'è.

Ma...surprise, surprise! I capi sono davvero belli e "accettabilmente cheap". Diciamo che come qualità visiva mi sembrano molto simili a quelli di &OtherStories. Hanno un rapporto qualità prezzo buono, il design non è niente male, e le rifiniture sono fatte bene.

Quando decido di concedermi il colore però - proposito che cerco di portare avanti seppur con difficoltà (col nero mi sento al sicuro e sempre giusta) - vado in crisi mistica. La gonna incriminata è questa:


sabato 16 gennaio 2016

OFF TOPIC MUSICA - SKUNK ANANSIE

A dicembre del 2014, complice un charity shop di Londra, ho tirato fuori dal dimenticatoio Post Orgasmic Chill degli Skunk Anansie, un album che ho divorato in adolescenza e che mi ha accompagnato nella transizione dalla musica mediocre e commerciale a quella più vicina ai miei gusti attuali. 


Post Orgasmic Chill cover


mercoledì 13 gennaio 2016

SÌ SÌ SÌ, NO NO NO - GOLDEN GLOBES 2016

Rilassante più di una camomilla: scorrere i look indossati dalle celebrities e criticarli come se fossimo il signor Yves Saint Laurent in persona.

"Sì, sì, no, mh, no, no, ARGH, sì, no, ehm".

E' meglio che sparlare di Belen e Stefano, garantito.

Come si sono comportate queste VIPS ai Golden Globes? Benino, dai. Non c'era nulla, in my modest opinion, che mi abbia fatto capitolare, ma alcune scelte buone ci sono state. Partiamo dai...

...MA CHE TE SEI BEVUTA?

Amy Adams è temeraria ad osare l'arancio sull'arancio, ma non sempre il coraggio è una buona scelta se ti fa assomigliare a una carota, anche se la carota in questione è di Versace.

Amy Adams Versace Golden Globes


lunedì 11 gennaio 2016

OFF TOPIC MUSICA - DAVID BOWIE: THE STARMAN CAME BACK TO STARS


La morte è sempre qualcosa di terribilmente sbagliato. Per alcuni lo è ancora di più. Ci sono persone che dovrebbero essere come le montagne, che esistono al di là del tempo, ancorate al suolo, immobili, impassibili alle intemperie. Intoccabili, maestose, indistruttibili. Non basta che di alcune di loro rimanga il ricordo a riecheggiare nei secoli dei secoli. Non basta. Ad esse dovrebbe essere concessa la vita eterna e ad ognuno di noi la possibilità di donargli un anno della nostra vita. Ci sono persone che fanno bene all'umanità, perchè hanno qualcosa da dire, sempre. 


domenica 10 gennaio 2016

TACCO, TABACCO E VELVET

Non parleremo di tacchi in realtà, mi faceva comodo nel titolo.

Parleremo però di marrone tabacco e velluto. Due trend che mi piacciono moltissimo per la stagione in corso: il primo è un po' meno palese, non si vede tanto in giro, ma può essere un' ottima alternativa al cammello. Il secondo è ovunque, e lo adoro perchè è terribilmente anni Novanta. Se mixato per bene, si può tranquillamente indossare evitando l'effetto "cenone di Capodanno".

Il marrone tabacco, declinato in particolare su capispalla, o addirittura in total look (se non avete paura di assomigliare ad un sigaro cubano), non mi è mai sembrato semplicissimo da abbinare. Col nero mi appariva strano, col blu pure, col verdone o il senape non mi convinceva, col panna e il beige era banale, col ruggine mmmh. Il mio cappottino in cachemire pagato una sciocchezza al mercato lo avevo indossato così, col rosa e il denim, e adesso che devo pensare ad un'alternativa sono un po' bloccata. 
Sblocchiamoci, allora.

Credo che la soluzione più interessante sia questa: maglia a righe e pantaloni di pelle. Scarpe? Sneakers, magari Stan Smith o Rosh Run nere. O una semplicissa décolleté nera.

Cappotto marrone

mercoledì 6 gennaio 2016

IL MIO UNICO PROPOSITO PER IL 2016 E' ESSERE PARIS HILTON.


Basta, da quest'anno faccio sul serio. Voglio diventare Paris Hilton.

 


Cominciamo con una buona notizia. Le autorità astrologiche dicono che quest'anno il TORO farà faville, perchè Saturno si è finalmente levato dalle palle.
E io, yeah, sono Toro. 

domenica 3 gennaio 2016

EXHIBITIONS YOU CAN'T MISS #3 (E LA SINDROME DELL'AFFANNO)


Io sono bravissima nell'arte dell'autodiagnosticarmi malattie, ma pure in quella dell'inventarle di sana pianta. Per esempio, oggi, ho deciso che soffro della Sindrome dell'Affanno. Ovvero:  

"Trattasi di un particolare stato ansioso che spinge l'individuo a "fare cose", dove per "fare cose" s'intende riempire il tempo libero con attività ed eventi ritenuti indispensabili per l'accrescimento intellettuale. I sintomi più comuni si manifestano quando l'individuo non riesce a portare a compimento quanto prefissato, attraverso un malessere profondo, ancestrale e tormentato".

Vivere in una città come Milano alimenta la Sindrome. Intellettualmente parlando, si è sottoposti a una varietà tale di stimoli che è impossibile mettere a freno il cervello. Anche in vacanza. Soprattutto in vacanza.

cervello

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